MARTINA DELLA VALLE

martinadellavalle.info
martidv@gmail.com

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10/12/2020

POSTER(I)

15|12|2020


POSTER(I)

a selection of 10 limited edition posters, created for METRONOM (Modena) by artists Christto&Andrew, Elena Arzuffi, Michele Buda, Elena Aya Bundurakis, Valentina D'Accardi, Martina della Valle, Kamilia Kard, Daniele Marzorati, Andrea Pertoldeo, Marco Signorini.
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01/10/2020

PIA- PALAZZINA INNDIANO ARTE

31|9-4|10|2020




MALLOW ROOTS AND MAHARAJAH
Martina della Valle
Residenza a 
PIA- Palazzina Indiano Arte
Firenze

Rajaram II (13 aprile 1850 - 30 novembre 1870) della dinastia Bhonsle, fu Raja di Kolhapur dal 1866 al 1870. Fu il primo della sua linea a viaggiare all'estero, ma morì all'età di 20 anni a Firenze e fu cremato con un permesso speciale concesso dal Consiglio dei Ministri italiano, secondo il rito induista alla confluenza del del fiume Arno con il Mugnone. L'inusuale cerimonia avvenne sotto gli occhi di diversi cittadini curiosi „sotto l'ombra cupa di querci e faggi“ del parco delle Cascine. Una dettagliata cronaca fu pubblicata sulla Nazione di Firenze il 7 giugno 1874 per mano del giornalista Yorick, in occasione dell'inaugurazione del monumento alla memoria del principe all'estremità occidentale del parco.


Martina della Valle presenta un progetto inedito prodotto durante la residenza negli spazi di Palazzina Indiano Arte, e appositamente dedicato al paesaggio del parco delle Cascine (Firenze). Elementi inerenti alla geografia del luogo, la vegetazione e le storie private e popolari che lo caratterizzano, confluiscono in una sorta di ritratto per frammenti di questa porzione di territorio urbano ispirata alla figura del Principe Indiano.

MALLOW ROOTS AND MAHARAJAH
A short field guide to common species around the “Monumento al Principe Indiano” and their stories.
200 signed and numbered copies
20 A5 pages + a postcard
3 colors cover
black and gold inner pages
printed with Risograph
on recycled paper from fruit waste
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16/06/2020

PHOTO LUX MAGAZINE
15|6|2020

Le storie si cercano nuotando sott’acqua

“Cosimo era sull’elce. I rami si sbracciavano, alti ponti sopra la terra. Tirava un lieve vento; c’era sole. Il sole era tra le foglie, e noi per vedere Cosimo dovevamo farci schermo con la mano. Cosimo guardava il mondo dall’albero: ogni cosa, vista di lassù, era diversa, e questo era già un divertimento. Il viale aveva tutta un’altra prospettiva, e le aiole, le ortensie, le camelie, il tavolino di ferro per prendere il caffè in giardino. Più in là le chiome degli alberi si sfittivano e l’ortaglia digradava in piccoli campi a scala, sostenuti da muri di pietre; il dosso era scuro di oliveti, e, dietro, l’abitato d’Ombrosa sporgeva i suoi tetti di mattone sbiadito e ardesia, e ne spuntavano pennoni di bastimenti, là dove sotto c’era il porto. In fondo si stendeva il mare, alto d’orizzonte, ed un lento veliero vi passava.” (Italo Calvino, Il barone rampante)
In questo tempo strano abbiamo insegnato al piccolo Zeno una parola importante: fantasia. Gli abbiamo insegnato che con la fantasia si può andare dappertutto, anche quando si deve stare confinati in casa. Con lui e grazie a lui, abbiamo costruito un lessico nuovo, inseguito nuove narrazioni, osservato nuove relazioni tra la realtà e il sogno, tra il raggiungibile e l’inaccessibile.
(Chiara Ruberti)

Venne il momento dell’attesa e il tempo dispettoso si tramutò in un essere indefinito.
La distanza è incolmabile. Il viaggio impossibile da compiere. Barriere imposte ci dividono. La mente non si placa alla perduta libertà, se non fosse che all’improvviso un’immagine colpisce lo sguardo e nuovi incontri e nuovi luoghi prendono forma nei pensieri. Il viaggio intrapreso disvela desideri reconditi e paure inattese. Fermi e immobili alla scrivania, il luogo da esplorare è familiare e sconosciuto al tempo stesso. Pervasi dall’incertezza e impauriti dall’oscura profondità rocciosa, i pensieri vagano in luoghi ancestrali, riportandoci alle origini del nostro essere. Ciò che si desidera, è ciò che per molto tempo abbiamo dato per scontato: gesti banali, incontri sperati, luoghi familiari e suoni già ascoltati, come quello delle foglie ballerine alla carezza del leggiadro vento di un pomeriggio di primavera. Il tempo immobile inizia la sua danza, una sinfonia avvolge la selvatica vegetazione e profumi familiari ci donano il potere salvifico dell’immaginazione. Il viaggio compiuto “nelle profondità dell’immagine” ci ha insegnato la via per percorrere i nostri desideri e ci nutrirà fino al giorno in cui non assaporeremo di nuovo l’irripetibile bellezza di un banale momento quotidiano.
(Claudia stritof)
http://magazine.photoluxfestival.it/le-storie-si-cercano-nuotando-sottacqua/
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11/06/2020

NATURE IN PLAY
7|3-10|7|2020

NATURE IN PLAY
Metronom riapre al pubblico!
Su appuntamento fino al 10 luglio sarà visitabile
NATURE IN PLAY
Andrea Botto, Olaf Breuning, Elena Aya Bundurakis, Christto & Andrew, Martina della Valle, Mark Dorf, Sanna Kannisto, Daniele Marzorati, Andrea Pertoldeo, Marco Signorini, Tilo & Toni.
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22/01/2020

DONATA PIZZI COLLECTION
31|01|2020

RESISTANCE & SENSIBILITY
COLLEZIONE DONATA PIZZI:
WOMEN PHOTOGRAPHERS FROM ITALY

Opening 31|01|2020 7 pm

01|02–26|04|2020
Five decades of photography, as seen from a female perspective: under the title RESISTANCE & SENSIBILITY, the Fotografie Forum Frankfurt (FFF) presents 100 works by Italian female photographers from 1965 to the present day. The selection from the “Collezione Donata Pizzi” shows various facets of everyday life, social and contemporary history. A main focus is on women’s lives: Mothers, daughters, relationships, hopes and illusions, struggles and going beyond borders are some of the thematic aspects. Rarities in the exhibition include photographs of women in extreme political groups and early pictures of transvestites, with a publication that was censored immediately at the time.
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