Il lavoro di Martina è iridescente e delicato proprio come il luogo in cui ci accoglie e ci racconta di Toscana, Giappone, fotografia, timbri, spolveri e dei vecchi stampi per la ceramica eredità del nonno. Un lavoro intimo, poetico, femminile e sussurrato ma che, difficilmente, una volta incontrato, si può dimenticare.